venerdì 10 dicembre 2010

repubbliche dinastiche ereditarie

Livio Orlandini
Repubbliche dinastiche ereditarie
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“Che confusione…” dirà qualcuno, e non avrà torto. Eppure esistono. In Siria per esempio il potere è appannaggio della discendenza del defunto Presidente Assad, nonostante ufficialmente si tratti di una Repubblica. Stesso ragionamento per la Corea del Nord dove l’attuale Presidente, figlio del precedente capo dello stato sta allevando suo figlio per la futura successione. E ci sono altri casi che sarebbe noioso elencare. L’abbiamo presa alla larga per avvicinarci ai nostri confini. Prendiamo il nostro “senatur” Umberto Bossi che non manca di far partecipare alle cerimonie della Lega il figlio Renzo un simpatico ragazzo che il padre più che delfino ha definito trota ma che vedrebbe volentieri insediato nella carica di presidente della futura repubblica di Padania. Il menager Pier Silvio Berlusconi figlio del Premier ha smentito l’idea peregrina di una forma monarchica nella sua famiglia rispetto alla Nazione Italiana, però hanno preso a circolare con insistenza le voci di una discesa in campo di sua sorella Marina, dotata di un certo carisma,  che potrebbe subentrare al padre nella guida del movimento capeggiato appunto da Silvio. Tutto questo ha una spiegazione psicologica: o un Capo, per non dire un dittatore, viene fatto fuori dai suoi nemici e allora il suo potere sparisce con lui, (vedi il caso di Ceausescu in Romania) oppure il Capo muore nel pieno del suo potere e allora, come qualsiasi buon padre si dispiace di lasciare l’oggetto della sua potenza a degli sconosciuti e quindi confida il suo dominio a suo figlio. Una vicenda che potremmo definire ibrida (con una parola antipatica ma azzeccata) fu la successione spagnola al generale Franco: aveva solo una figlia una bella e brava madre di famiglia la cui primogenita Maria del Carmen fu ammogliata al principe Alfonso di Borbone  il quale avrebbe potuto eventualmente subentrare al Re designato Juan Carlos suo cugino, qualora fossero avvenuti intralci nell’instaurazione reale. Tutto andò bene per il buon senso del Sovrano e per la tranquillità degli spagnoli e l’unione tra Maria del Carmen e Alfonso finì in un divorzio però si trattò di una operazione complessa e mai chiarita definitivamente, ma che a suo tempo aveva molto preoccupato l’entourage del futuro Re e la famiglia Reale di Grecia cui apparteneva la principessa Sofia sua moglie. Restando in Italia e a livelli esclusivamente politici possiamo ricordare il leader del partito repubblicano Giorgio La Malfa figlio di Ugo La Malfa  capo storico dello stesso movimento, oppure la carriera politica di Stefania Craxi e di suo fratello Bobo figli del controverso Bettino, tutte persone democraticamente elette in libere consultazioni popolari così come Alessandra Mussolini, nipote di colui che era osannatamente definito Duce! A proposito degli ultimi personaggi italiani che abbiamo citato si tratta di gente in gamba, onesta e intelligente, certo che un cognome importante serve, eccome!
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