Mentre si concretizzavano le grandi manovre per la realizzazione del progetto tendente all’Unità dell’Italia il Conte di Cavour non mancava di scandagliare le corti d’Europa in vista di alleanze matrimoniali tra personaggi di Casa Savoia e qualche Principe o Principessa allo scopo di sollecitare la benevolenza di importanti Nazioni verso il piano in gioco. L’anno 1855 era stato particolarmente funesto per la Famiglia Regnante a Torino: era deceduta la Regina Maria Teresa madre del Re Vittorio Emanuele II e vedova del Re Carlo Alberto, poi si era spento il Duca di Genova, fratello minore del Re e infine era mancata anche la consorte del suddetto Re e cioè la Regina Maria Adelaide, madre dei suoi numerosi figli. Il Sovrano sarebbe stato così libero di sposare la donna con cui aveva una relazione e che gli aveva dato due figli naturali, ma il Conte di Cavour era assolutamente contrario a una tale eventualità: come è noto il nome di questa donna, priva di titoli nobiliari era Rosa Vercellana, e un suo eventuale inserimento nella famiglia Reale avrebbe contrastato con le intenzioni del Conte che mirava a qualcosa di molto più eclatante. Considerato che il Regno di Gran Bretagna non guardava con ostilità all’azione dei patrioti italiani Cavour indusse il Re a intraprendere un viaggio a Londra sia per simpatizzare ulteriormente con i politici inglesi nonché per concretizzare la conoscenza con la Regina Vittoria e infine per gettare le basi, perché no, per un eventuale matrimonio. Effettivamente la sovrana britannica era particolarmente affezionata a sua cugina Mary Adelaide figlia di suo zio il duca di Cambridge, fratello minore del suo defunto padre il duca di Kent e i vari tentativi per trovare un marito alla cugina erano fino allora falliti per varie ragioni. Mary Adelaide non era brutta ma era decisamente sovrappeso e la sua obesità, oltre a una posizione economica non particolarmente brillante aveva scoraggiato diversi candidati, mentre la Sovrana inglese era entusiasta all’idea che sua cugina diventasse Regina di Sardegna e forse d’Italia. Vittorio Emanuele II in Inghilterra si comportò in maniera giusta, rendendosi simpatico sia ai governanti che alla Regina e ne fanno prova le parole di positivo entusiasmo che Vittoria lasciò scritto nel suo diario, il Re le piacque sia per la sua intelligenza che per la sua franchezza, mentre lo stesso giudizio non fu condiviso da Mary Adelaide la quale forse già innamorata dell’uomo che poi sposò, si dichiarò contraria a un matrimonio col Re Sabaudo. Crediamo che anche Vittorio Emanuele abbia tirato un sospiro di sollievo per non aver trascinato a Torino una simile palla al piede, e per aver potuto continuare la sua relazione con la “bella Rosina”.La difficoltosa figlia del duca di Cambridge sposò poi il duca Francesco di Teck, rampollo nato da un matrimonio morganatico di un principe della casata tedesca dei Re di Wurttenberg: da loro oltre a tre figli maschi nacque la Principessa Mary di Teck, fidanzata in un primo tempo al duca di Clarence, primogenito del Principe di Galles, e ricordiamo che dopo la morte prematura del duca di Clarence su cui aleggiò il sospetto di essere addirittura “Jack lo squartatore”Mary di Teck sposò poi colui che divenne il Re di Gran Bretagna Giorgio V. E tutto questo sotto l’ala protettiva della ormai anziana Regina Vittoria. Ma questa è tutta un’altra storia…mentre il Conte di Cavour realizzò un altro progetto matrimoniale tanto utile all’evoluzione dell’Italia e cioè quello tra Clotilde di Savoia la primogenita del Re Galantuomo con il Principe Giuseppe Gerolamo Bonaparte cugino di Napoleone III.
Livio Orlandini.