mercoledì 21 dicembre 2011

Tentativi di sfascio

A Filettino, un ridente paesello in provincia di Frosinone, il sindaco appoggiato dalla giunta e pare da tutta la popolazione, avrebbe deciso di proclamare l’indipendenza dal resto dell’Italia e di assumere la forma di Principato indipendente, in analogia, modestia a parte, del Principato di Monaco perla della Costa Azzurra. Questo per protestare contro le angherie di una località confinante beneficiaria delle risorse di Filettino nonché per il rilancio turistico ed economico che deriverebbe dal frastuono mediatico di un fatto simile, infine ricordando che nel lontano passato alcune famiglie della nobiltà avevano ostentato il medesimo titolo. L’offerta della corona sarebbe stata fatta nientemeno che al Principe Emanuele Filiberto di Savoia il quale pare che abbia avuto il buon senso, ringraziando, di rifiutare. Effettivamente dalle località di Piemonte e di Venezia di cui porta i titoli principeschi a Filettino sarebbe proprio stato un salto all’indietro, senza considerare altro… D’altra parte con tanti personaggi circolanti in cerca di fama a buon prezzo non si esclude che presto altri nomi saliranno alle cronache per la stessa offerta. Il senatore Umberto Bossi, ministro in carica della Repubblica, ha a sua volta rispolverato il progetto di indipendenza della cosiddetta Padania, ventilando il ricorso a un referendum tra le popolazioni del Nord, stanche di essere dissanguate, a suo dire, dalle regioni del Meridione d’Italia. E questo alla faccia di Giuseppe Garibaldi nel 150 esimo anniversario dell’Unità del Paese. “La Monarchia ci unisce, la Repubblica ci dividerebbe” fu la frase profetica che accomunò al trono Sabaudo nel Risorgimento alcuni politici di buon senso, ma di questo non vollero tener presente coloro che nel 1946 si batterono ideologicamente per sbarazzarsi dei Savoia che avevano cementato la nuova Nazione. Adesso i nodi vengono al pettine: una crisi seria minaccia il Paese, l’economia è sotto un quotidiano esame, e quindi riprendono fiato pirotecniche teorie di suddivisione di zone ricche e trainanti e zone povere sfruttatrici e di cui è opportuno sbarazzarsi. L’amore della Patria, il sacrificio dei Martiri, la lingua l’arte e la letteratura comune dal Piemonte alle Isole tutto ciarpame superfluo e improduttivo di cui non tenere conto: sono stati messi nel Museo della Storia la Corona e il Trono, simboli dell’Unità, mettiamo al Museo anche l’Unità stessa! Questi sono i programmi politici di alcuni cittadini nell’anno 2011.

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